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Questa mattina si è tenuta innanzi al Giudice di pace di Milano una delle molte udienze instaurate da parte degli sfortunati turisti che in data 9 gennaio 2020 sono stati vittima dell’atterraggio di emergenza a causa dell’avaria verificatasi sul volo intercontinentale da Nosy Be a Milano.

In tale udienza il Giudice di pace ha interrogato gli attori, i quali hanno ricostruito i tragici momenti successivi all’avaria dell’aeromobile ad alta quota.

Nonostante i tentativi dei legali della Neos di indurre in contraddizione i passeggeri, è stata rivissuta – non senza momenti di tensione – la paura tra i viaggiatori, alcuni dei quali bambini, nel rilevare il forte odore di bruciato ed il fumo all’interno della fusoliera.

È stato ricordato il panico di tutti coloro che stavano rientrando in Italia dopo una settimana di villeggiatura, allorquando il comandante, con tono serio preoccupato, ha comunicato la necessità di chiedere aiuto al primo aeroporto disponibile per effettuare un atterraggio di emergenza.

Nel corso dell’interrogatorio, è stata denunciata la mancata assistenza parte del personale della Neos ai passeggeri, rimasti prima bloccati nella fusoliera e poi all’interno della struttura aeroportuale, prima di riuscire ad ottenere un ricovero alberghiero per alcune ore.

Gli attori hanno ricordato che, atteso l’atterraggio un paese militarizzato, sono stati in attesa inermi che gli ingegneri e le autorità sudanesi accertassero la veridicità del guasto all’aeromobile, per poi essere tradotti nel cuore della notte, senza i propri bagagli, presso una struttura alberghiera con pullman oscurati con teli viola.

NEOS NEGA IL RISARCIMENTO AI PASSEGGERI IN CASO DI AVARIA AD ALTA QUOTA DEL PROPRIO AEREO

Essere protagonisti di una avaria nel corso di un volo intercontinentale e poterlo raccontare è sicuramente un dato positivo, ma, non per questo, al passeggero deve essere sottratto il diritto di richiedere il dovuto risarcimento previsto dalla normativa di settore.

L’avaria di un aeromobile ed in conseguente atterraggio di emergenza a causa di una carente manutenzione, è evento gravissimo ed inammissibile per un aeromobile che opera su tratte aeree di lungo raggio.

Questa non è tuttavia l’opinione dei legali della Neos che, senza provare che l’aeromobile avesse superato tutti i necessari controlli per volare in sicurezza, ha contestato ai due attori la scelta di essersi affidati ad uno studio specializzato con sede principale a Roma e di non aver accettato la simbolica somma di Euro 600 a titolo risarcitorio.

Ritenendo ingeneroso argomentare sul modus operandi della Neos, ci si limiterà a rappresentare che in relaziona alla tratta di lungo raggio superiore a 3.500 km, la normativa prevede 600 euro in caso di ritardo di 3 ore.

Nel caso in esame, tuttavia, appare evidente la differente incidenza sulla sfera personale ed emotiva tra un ritardo aero di 3 ore e le 17 ore di ritardo causate dall’incendio propagatosi ad alta quota all’interno dell’aeromobile della Neos, con conseguente avaria dei sistemi e conseguente atterraggio di emergenza in un paese militarizzato.

NON È LA PRIMA VOLTA CHE NEOS ESEGUE ATTERRAGGI DI EMERGENZA

Deve altresì rilevarsi che quanto accaduto non è stato un singolo evento.

Neos, è stato costretto ad effettuare un ulteriore atterraggio di emergenza per avaria meccanica anche il 21 agosto 2022 sul volo diretto a Minorca.

I passeggeri in tale circostanza, sono stati abbandonati per 10 ore senza alcuna assistenza o informazione privati di cibo né acqua, per poi dover rinunciare al viaggio.

Passegegri della Neos in pericolo anche nel 2006

Ulteriore atterraggio di emergenza da parte della Neos si è verificato anche sul volo del 2006 diretto a Zanzibar.

In tale circostanza, 280 turisti italiani, di ritorno da un viaggio a Zanzibar e diretti all’aeroporto di Fiumicino, sono bloccati da alcune ore all’aeroporto di Mombasa, in Kenya.

“Secondo quanto ha riferito telefonando a Firenze uno dei turisti, l’aereo su cui viaggiavano, della compagnia Neos (presumibilmente un Boeing 767) ha avuto un guasto tecnico ed è stato costretto ad una difficile manovra di atterraggio, eseguita, però, senza conseguenze per i passeggeri. Gli italiani, sempre secondo il racconto di uno di loro, al momento non hanno ricevuto nessuna notizia dai responsabili della compagnia aerea e dell’aeroporto di Mombasa e non hanno ricevuto generi di conforto” (TAGGED: ARTICOLOAVIAZIONEMD80NEWS).

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